1. |
Prefazione
02:33
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Questo è ciò che siamo, pensieri, più nulla, in cui affoghi in un mare di dolore.
Affoghi, affoghi e affoghi.
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2. |
La notte del 2 Febbraio
03:12
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Immobile, osservo il tuo dolore.
Impotente, sei prossimo alla fine.
In questo giorno, la vista annebbiata, la mente offuscata, questo giorno di pioggia.
La strada senza via di uscita, finita, interrotta.
Le tue lacrime cadono lente, il tuo sguardo perso nel vuoto, non realizzi che te ne stai andando veloce come un sospiro.
Siamo soli, addio.
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3. |
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Spesso, immerso in una realtà che m’ha ammalato, scappo col pensiero e penso: "è il sol modo per venir curato".
Giornate di pioggia interiore, prive di misantropia e falso amore, alla ricerca dell'anticamera di tutte le perfezioni:
L'umiltà.
Due sono i sentieri tracciati davanti, la situazione in cui mi trovo immerso mi conforta, sarò pronto al cambiamento?
Cambierò.
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4. |
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Ascolto, in silenzio, il rumore della pioggia.
Pensieri confusi ormai della notte.
Mi rifugio in grigi ricordi.
È autunno, ricordo i tuoi occhi.
False parole, sporche illusioni.
Perché?
Questo è il prezzo che ho dovuto pagare per te, cicatrici profonde.
Aspetto un tuo segno, ancora l’aspetto.
Errore, solo un cazzo di errore.
Questo è il prezzo che continuo a pagare per te, cicatrici profonde.
Cerco il tuo volto, sì ancora lo cerco.
Errore, solo un cazzo di errore.
Mi perdo in questo incubo d'autunno.
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